B2 Biodiversità e modellizzazione dell’ecosistema forestale
I rischi naturali, i cambiamenti climatici sconosciuti, la capacità di adattamento, la frammentazione, la pressione antropogenica etc., rappresentano una minaccia per la biodiversità a tutti i livelli, e quindi, per la sostenibilità degli ecosistemi forestali, e per la fruizione dei servizi ecosistemici. Per questo, risulta importante avere un modello predittivo efficiente da utilizzare nella gestione forestale sostenibile (SFM). Per preparare risultati applicabili alle aree forestali dell’Unione Europea, occorre implementare dati di biodiversità, forestali e genetici nel modello predittivo GenBioSilvi. Al fine di raggiungere questo risultato, oltre ai dati raccolti nell’azione B1, sono state pianificate due ulteriori attività.
B2.1 Biodiversità. La Biodiversità viene studiata a tre differenti livelli, che costituiscono gli input del modello: Genetica, Specie ed ecosistema.
- Genetica: la conservazione della diversità genetica sarà analizzata in differenti sistemi di trattamento selvicolturali. Verranno studiati gli effetti della gestione sulla diversità genetica e verranno analizzate le correlazioni tra le variabili caratterizzate.
- Specie ed ecosistema: Le reti miceliali comuni supportano il funzionamento dell’ecosistema, contribuendo al ciclo del carbonio, al ciclo dell’acqua e a quello dei nutrienti in genere. Tutte le specie arboree che studieremo, si basano sui vari rapporti simbiontici con le ectomicorrizze (fungine), i quali migliorano e facilitano il funzionamento delle radici sottili per l’acquisizione e la traslocazione di nutrienti ed acqua, e provvedono alla fornitura di carbonio necessaria alle piante. Tuttavia, la compatibilità funzionale nella simbiosi dipende dalla specie e dalla provenienza/popolazione arborea, nonché dalla specie e dal ceppo dei funghi simbiotici, che influisce ulteriormente sulle interazioni con altri microrganismi del suolo. Pertanto, l’identificazione dei funghi micorrizici, della loro struttura comunitaria e del microbioma del suolo è della massima importanza per comprendere il funzionamento e di conseguenza la SFM degli ecosistemi forestali, in particolare la rigenerazione post-disturbo e il rimboschimento.
B2.2 Modellizzazione. Le informazioni elaborate sulla biodiversità e sulla caratterizzazione genetica permettono di definire indicatori bio-genetici utili per fornire la miglior gestione adattativa per i soprassuoli forestali, rispetto al cambiamento climatico, tenendo conto anche delle specie e delle diverse condizioni di trattamento selvicolturale. In questa azione verrà implementato un Sistema di Supporto Decisionale (DSS) a livello territoriale, per i territori verso i quali è indirizzato il progetto. Il DSS conterrà le seguenti informazioni: (1) le mappe di distribuzione delle specie caratterizzate nel Progetto; (2) la mappa bioclimatica corrente per le suddette specie e quelle dello scenario atteso nei successivi 50 anni; (3) la mappa dei modelli operativi e dei trattamenti forestali relativi alle specie. Il DSS verrà elaborato durante i 4 anni di progetto e validato nell’azione B3. L’ applicazione del nostro modello comprenderà l’utilizzo di dati dell’inventario nazionale per le previsioni nazionali, nonché i dati a livello di stand locale combinati con i dati genetici per il supporto alla gestione della conservazione a livello locale.
Il risultato finale di questa azione sarà il modello GenBioSilvi per la gestione sostenibile delle foreste, includendo le linee guida per la gestione dei soprassuoli, in collaborazione con le azioni B1, B3 e B4, e documenti tecnici per la strategia della conservazione della biodiversità forestale per le aree forestali dell’UE.